La giovane donna si era da poco seduta nel suo posto preferito e aveva alzato gli occhi al cielo. Il dolore le attanagliava il cuore e il corpo, e non riusciva a darsi pace. Fu allora che i suoi occhi incontrarono lei, una falce di luna, chiara, quasi invisibile nel cielo ancora illuminato dalle ultime luci del tramonto. La luna. Le era stata profondamente legata per tanto tempo, ma poi le aveva voltato le spalle. Del resto, era solo un satellite che ruotava attorno alla terra, nulla di più.
Eppure quella sera aveva sentito un immediato e istintivo contatto con lei, o con quello che forse, in una dimensione invisibile, lei rappresentava.
Siamo solo tu e io, sembrava le sussurrasse. Io sono sempre stata qui, e sempre resterò.
La giovane chiuse gli occhi e immaginò che una parte di lei, come una stellina luminosa o una lucina fluttuante, uscisse dal suo corpo e volasse verso quella falce sempre più lucente nelle ombre del crepuscolo. Volava nel cielo, senza più alcun dolore, ricordando e riconoscendo se stessa, la sua luce, la sua gioia.
La piccola anima luminosa rimase a mezz’aria, accanto alla luna, per un tempo imprecisato. Aveva solo voglia di restare lì, dove non vi era altro che leggerezza e amore. E magia, tanta magia, quella di cui lei stessa era fatta. Sarebbe rimasta lì per sempre, ma poi si voltò, guardò giù, e vide la giovane appoggiata, come addormentata, laddove l’aveva lasciata, e provò tanto affetto che volle tornare da lei. Sapeva che tornando lì avrebbe ritrovato dolore e sofferenza, ma non poteva lasciarla lì, da sola, ad affrontare tutto. Del resto, erano una cosa sola, e l’una non avrebbe potuto vivere senza l’altra – non ancora, perlomeno.
Così l’anima luminosa ridiscese, fino a rientrare nel corpo della giovane che, per quanto avesse forse immaginato tutto, si sentì un poco più leggera, più serena.
Riusciremo a guarire, da ogni cosa, le sussurrò l’anima luminosa. Abbi fiducia.
Adesso lo so, anima mia, rispose la giovane. Ce la faremo. Tu sei nella gioia, sempre. E con te tornerò ad esserlo anche io.
Restarono insieme così, a guardare la luna, nel dolore, che tuttavia parve un poco più leggero, più sereno.
La luna le guardava entrambe, con amore.
Io sono sempre stata qui, e sempre resterò.
E quando vorrai, saprai dove trovarmi.
***
Quella piccola anima lucente, anche se è nella gioia, condivide con la giovane donna la mancanza di un piccolo sole compagno che per tanto tempo aveva condiviso le sue giornate.
Ma sa che ogni cosa deve seguire il suo percorso, e che questo a volte porta lontano.
Lei è senza tempo e non ha nemmeno il senso del tempo. Non le importa quanto ci vorrà. Ma se succederà, e si ritroveranno, sorriderà di luce.
Per adesso ripone in un cassetto le tante cose belle che ancora avrebbe voluto fare col piccolo sole compagno… resteranno lì, al sicuro.
Magari un giorno quel cassetto si riaprirà, e quello che ne uscirà sarà una gioia ancora più grande.
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